Aličić, Samir (2025) Denaro “romano” come cosa corporale o denaro “germanico” come valore astratto? qualche osservazione romanisticogiuridica sul tramonto dell’occidente. In: Zbornik radova "Pravo između zaštite i zloupotrebe" = Collection of Paper "Law Between Protection and Abuse". Pravni fakultet, Istočno Sarajevo, pp. 40-61. ISBN 978-99938-57-95-2
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Abstract
Nella sua famosa opera Il tramonto dell’occidente il filosofo tedesco Oswald Spengler confronta due tipi di denaro. Il primo, il quale Spengler attribuisce all’antichità (civiltà “apollinea”“) e al diritto romаno, è il denaro come cosa corporale, cioè come oggetto. L’altro, attribuito da Spengler alla civiltà occidentale o germanica (“faustiana”“), è il denaro come “funzione” o potere trasformato in un valore virtuale. La recente “crociata”“ contro il denaro nella forma fisica (war on cash) potrebbe nel futuro vicino portare alla realizzazione della visione di Spengler del trionfo del denaro “germanico” e alla sparizione completa del denaro “romano” nei paesi occidentali e in alcuni paesi dell’Asia orientale, incluso la Cina. Comunque, in molti paesi dell’Europa orientale, dell’America latina, del Medio Oriente e dell’Africa la maggior parte delle transazioni finanziarie continua ad essere effettuato nel denaro “romano”. Vorremmo offrire uno sguardo giuridico-romanistico su questo recente fenomeno. Innanzitutto, abbiamo intenzione di dimostrare che, al contrario di ciò che viene spesso creduto, a Roma antica soltanto le monete di oro e di argento avevano valore nominale pari a quello metallico (intrinseco), mentre il valore delle monete di bronzo, ottone e rame (nelle quali veniva effettuato la maggior parte delle transazioni) avevano un valore nominale molto più alto del loro valore intrinseco, che derivava dalla garanzia del potere pubblico che queste monete si potevano scambiare con quelle di metalli preziosi. Il sistema monetario romano non era essenzialmente diverso da quello fondato sulle banconote di carta convertibili in oro nel XIX e XX secolo e le norme del diritto romano erano ancora completamente applicabili. Il denaro “elettronico”, invece, come denaro virtuale, è sostanzialmente diverso da tutti i tipi di denaro materiale conosciuti finora, in quanto è una cosa incorporale e come tale non può essere oggetto di trasferimento fisico. Poi, non può essere oggetto del diritto di proprietà delle persone fisiche, ma soltanto di obbligazione, e può esistere soltanto sul conto bancario. Le nuove legislazioni dei paesi “faustiani”, che tendono a proibire l’uso dei contanti, comportano effettivamente l’espropriazione del denaro della popolazione e il suo trasferimento alle banche. Sui depositi bancari (quasi depositum) i clienti hanno soltanto il diritto di obbligazione, correndo il rischio della eventuale insolvenza della banca. La vittoria del denaro “germanico” mette in dubbio la continua applicazione di molte norme vigenti basate sul diritto romano, soprattutto quelle sul pagamento e sui contratti basati sul trasferimento della proprietà del denaro, come il mutuo.
| Item Type: | Book Section |
|---|---|
| Uncontrolled Keywords: | Denaro; Oswald Spengler; Diritto romano; Pagamento; Contratti reali |
| Subjects: | Pravna istorija |
| Depositing User: | Aleksandra Višekruna |
| Date Deposited: | 21 Oct 2025 12:33 |
| Last Modified: | 21 Oct 2025 12:33 |
| URI: | http://ricl.iup.rs/id/eprint/2257 |
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